1° Post da: Ing. termotecnico Andria:

06.07.2012 08:31

A seguito dei quotidiani confronti con gli operatori del settore e gli utenti oggetto di verifica da parte dell'Asax sulle caldaie nella città di Andria, esprimo quanto segue:


- questo nuovo onere di 15 euro (presente esclusivamente sul tito internet asax) non ha nessun riferimento alle delibere provinciali dove fra sanzioni oneri e il resto non viene citato nulla per la messa a norma dell'impianto. Nulla.
- il "modello di adeguamento" utilizzato dall'asax è il "modello M" mentre quello approvato dalla Determina 125 del 29/03/2012 è il "Modello G". Chi ha deciso di cambiare modulo? è possibile controllare gli atti ufficiali?
- l'avviso della campagna diceva: "che i responsabili i cui impianti, sottoposti ad ispezione, risultassero non conformi alla normativa vigente, saranno formalmente invitati al ripristino delle condizioni di legge, entro i termini indicati da apposita comunicazione, trascorsi detti termini incorreranno nelle sanzioni previste dall’art. 15 comma 5 del D.Lgs. 192/05 e all’art. 10 comma 3 del Regolamento (non inferiori ad € 500,00 e non superiori ad € 3.000,00)" senza citare nessun ulteriore onere prima del termine, oltre ai 40+15 euro (che assieme ai 15 euro dei tanti bollini raccolti nel 2010  "dovrebbero" essere più che sufficienti per l'intero funzionamento del sistema).
- trovare il pelo nell'uovo in ogni ispezione (peraltro senza contraddittorio) per l'asax vuol dire di fatto "guadagnare" e troppo spesso non c'entra nulla né con la sicurezza né col risparmio energetico. E questo potrebbe addirittura mettere in dubbio la buona fede di chi controlla o, soprattutto, di chi impartisce le modalità di controllo ai verificatori, che ricordiamo sono tecnici (per esperienza diretta ragazzi educati e corretti) semplici "esecutori" di direttive. E nessuno vorrebbe mai dubitare della buona fede della società che controlla.
- interpretare sempre in maniera punitiva la legge o in alcuni casi in maniera errata (vedi lo scarico a parete contestato per fabbricati la cui concessione è stata chiesta inequivocabilmente prima del 412/93, utilizzando la data di chiusura della conformità per determinare l'esito negativo del controllo, in barba allo stesso 412/93 e a tutte le norme giuridiche più elementari) lascia intendere un "lieve" abuso. Non si chiarisce peraltro la modalità per contestare eventuali abbagli presi dai verificatori.
 

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